Da Miguel Balmaceda a Julio De Caro, dai Los Gobbi al tango in Spagna, fino al tango ai tempi della guerra. Ospiti Luca Barrotta e Rocco di Bisceglie. |
In questa trasmissione sono nostri ospiti i musicisti Luca Barrotta (bandoneon e fisarmonica) e Rocco di Bisceglie (chitarra), che molti tangueri – specialmente i Torinesi - hanno già avuto l’occasione di sentire suonare in milonga e ballare con la loro musica.
Luca e Rocco negli studi di Radio Crossover Disco hanno accompagnato la nostra trasmissione con alcuni brani live.
Continuate a leggere per sapere qualcosa di più su di loro.
Secondo quanto scritto nei registri Spagnoli delle proprietà intellettuali, i primi tanghi definiti come Argentini o "criolli" vengono depositati tra il 1905 e il 1915. Ben prima, tuttavia, verso la fine del XIX secolo, la parola "tango" (nella sua accezione di ballo Argentino) appare in Spagna associato alla fama della cantante e ballerina Josefa Diaz, in arte Pepa de Oro. Originaria di Cadice, aveva viaggiato con il padre torero in Sudamerica ed era tornata in patria recando con sè la tradizione Argentina della milonga, che ballava benissimo - a quanto pare - mischiandola poi con il flamenco in una sorta di innesto fra le due.
Davide Baroncini, instancabile ricercatore della storia internazionale del tango e delle sue contaminazioni culturali, in questa puntata ripercorre le prime fasi della recezione del tango criollo in Spagna all'inizio del novecento.
"Rivoluzione De Careana", "Guardia nueva", "Epoca De Careana": tre etichette sotto le quali si annidano stereotipi implacabilmente maligni che - nella loro semplificazione - finiscono per comunicare una narrazione non del tutto corrispondente al vero. E come sempre, la miglior cosa da farsi, di fronte ad informazioni che nel tango non hanno brillato per il rigore delle fonti, è affidarsi all'unico elemento certo che sopravvive grazie alle registrazioni fonografiche: la musica.
Franco Finocchiaro in questa puntata ci illustra il vero ruolo di Julio De Caro nell'evoluzione musicale del tango, con l'aiuto di numerosi esempi musicali d'epoca.
Se nella danza classica la spiritualità si esprime attraverso l'elevazione, nel tango si preferisce essere terrestri: il milonguero adora il suo pavimento, nel caminar e ancor più nella maniera in cui "pisa", egli testimonia la sua fede tellurica. Nel tango salòn sono dunque i piedi ad espletare le funzioni spirituali. Il gran sacerdote di questa particolare religiosità Plutonica era Miguel Balmaceda.
Marco Castellani prosegue il ciclo dedicato ai grandi ballerini di tango con il suo ricordo di Miguel Balmaceda, che con la sua compagna Nelly ha diretto fino al 1992 la pratica e la milonga del Canning, che a quel tempo era chiamato "salòn ellenico".
La storiografia del tango contiene diversi errori: per esempio si dice comunemente che Villoldo abbia viaggiato in Europa nel 1907. Quello che abbiamo riscontrato è che Villoldo non viaggiò assolutamente in questa data. Personalmente credo che non abbia mai viaggiato, ma sicuramente non nel 1907 perché non compare in nessun registro. I Los Gobbi invece sì, viaggiarono in Europa però comtrariamente a quanto si dice, non registrarono nessun disco per Gath y Chaves nel 1907: lo fecero diversi anni dopo.
Marcelo Castelo nel suo intervento illustra l'inizio della diaspora del tango nel mondo, sfatando diversi miti con il suo metodo scientifico ed il supporto di dati storici documentati. Questo intervento anticipa alcuni contenuti di un libro, prossimamente in uscita, in cui Marcelo ed altri studiosi ripercorrono le tappe di questa importantissima coppia storica del tango Argentino d'inizio novecento: Los Gobbi.
Il ballo fa un po' l'effetto dello spumante: inebria, ma di un'ebbrezza buona. Fra i passatempi è forse quello che la gioventù preferisce, specialmente alla sera. Ma ballare è sinonimo di spensieratezza, di divertimento, e non si può essere spensierati nè aver voglia di divertirsi quando la situazione internazionale è cosi terribilmente tesa, quando già lo stato di guerra esiste fra nazioni europee.
L'inizio di una grande guerra segna una battuta d'arresto nella vita e nelle abitudini della gente. Niente è più come prima. Questo articolo da "La Stampa" del 1940 racconta l'inizio della seconda guerra mondiale dalla prospettiva dei ballerini, che improvvisamente con questo annuncio vedono decretare la chiusura di tutte le sale da ballo ed il divieto di organizzare feste danzanti. Come sempre ci accompagna in questo viaggio nel passato la splendida voce di Dimitri Priano.
Luca e Rocco negli studi di Radio Crossover Disco hanno accompagnato la nostra trasmissione con alcuni brani live.
Continuate a leggere per sapere qualcosa di più su di loro.
Secondo quanto scritto nei registri Spagnoli delle proprietà intellettuali, i primi tanghi definiti come Argentini o "criolli" vengono depositati tra il 1905 e il 1915. Ben prima, tuttavia, verso la fine del XIX secolo, la parola "tango" (nella sua accezione di ballo Argentino) appare in Spagna associato alla fama della cantante e ballerina Josefa Diaz, in arte Pepa de Oro. Originaria di Cadice, aveva viaggiato con il padre torero in Sudamerica ed era tornata in patria recando con sè la tradizione Argentina della milonga, che ballava benissimo - a quanto pare - mischiandola poi con il flamenco in una sorta di innesto fra le due.
Davide Baroncini, instancabile ricercatore della storia internazionale del tango e delle sue contaminazioni culturali, in questa puntata ripercorre le prime fasi della recezione del tango criollo in Spagna all'inizio del novecento.
"Rivoluzione De Careana", "Guardia nueva", "Epoca De Careana": tre etichette sotto le quali si annidano stereotipi implacabilmente maligni che - nella loro semplificazione - finiscono per comunicare una narrazione non del tutto corrispondente al vero. E come sempre, la miglior cosa da farsi, di fronte ad informazioni che nel tango non hanno brillato per il rigore delle fonti, è affidarsi all'unico elemento certo che sopravvive grazie alle registrazioni fonografiche: la musica.
Franco Finocchiaro in questa puntata ci illustra il vero ruolo di Julio De Caro nell'evoluzione musicale del tango, con l'aiuto di numerosi esempi musicali d'epoca.
Se nella danza classica la spiritualità si esprime attraverso l'elevazione, nel tango si preferisce essere terrestri: il milonguero adora il suo pavimento, nel caminar e ancor più nella maniera in cui "pisa", egli testimonia la sua fede tellurica. Nel tango salòn sono dunque i piedi ad espletare le funzioni spirituali. Il gran sacerdote di questa particolare religiosità Plutonica era Miguel Balmaceda.
Marco Castellani prosegue il ciclo dedicato ai grandi ballerini di tango con il suo ricordo di Miguel Balmaceda, che con la sua compagna Nelly ha diretto fino al 1992 la pratica e la milonga del Canning, che a quel tempo era chiamato "salòn ellenico".
La storiografia del tango contiene diversi errori: per esempio si dice comunemente che Villoldo abbia viaggiato in Europa nel 1907. Quello che abbiamo riscontrato è che Villoldo non viaggiò assolutamente in questa data. Personalmente credo che non abbia mai viaggiato, ma sicuramente non nel 1907 perché non compare in nessun registro. I Los Gobbi invece sì, viaggiarono in Europa però comtrariamente a quanto si dice, non registrarono nessun disco per Gath y Chaves nel 1907: lo fecero diversi anni dopo.
Marcelo Castelo nel suo intervento illustra l'inizio della diaspora del tango nel mondo, sfatando diversi miti con il suo metodo scientifico ed il supporto di dati storici documentati. Questo intervento anticipa alcuni contenuti di un libro, prossimamente in uscita, in cui Marcelo ed altri studiosi ripercorrono le tappe di questa importantissima coppia storica del tango Argentino d'inizio novecento: Los Gobbi.
Il ballo fa un po' l'effetto dello spumante: inebria, ma di un'ebbrezza buona. Fra i passatempi è forse quello che la gioventù preferisce, specialmente alla sera. Ma ballare è sinonimo di spensieratezza, di divertimento, e non si può essere spensierati nè aver voglia di divertirsi quando la situazione internazionale è cosi terribilmente tesa, quando già lo stato di guerra esiste fra nazioni europee.
L'inizio di una grande guerra segna una battuta d'arresto nella vita e nelle abitudini della gente. Niente è più come prima. Questo articolo da "La Stampa" del 1940 racconta l'inizio della seconda guerra mondiale dalla prospettiva dei ballerini, che improvvisamente con questo annuncio vedono decretare la chiusura di tutte le sale da ballo ed il divieto di organizzare feste danzanti. Come sempre ci accompagna in questo viaggio nel passato la splendida voce di Dimitri Priano.
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Indice della trasmissione: |
- Sigla e saluti
- Presentazione Luca Barrotta e Rocco di Bisceglie
- Luca e Rocco: Romance de Barrio
- Marco Castellani: Ricordo di Miguel Balmaceda
- Luca e Rocco: Suonare per i ballerini
- Luca e Rocco: Felicia
- Davide Baroncini: la storia del tango in Spagna
- Ramoncita Rovira: Fumando espero (1925)
- Marcelo Castelo: l’arrivo del tango all’estero (1)
- Luca e Rocco: Gallo ciego
- Marcelo Castelo: l’arrivo del tango all’estero (2)
- Diego Munilla: Bartòlo (1905)
- Franco Finocchiaro: la “rivoluzione” di De Caro
- Luca e Rocco: Progetti per il futuro
- Luca e Rocco: Valzer degli addii
- Il nostro prossimo progetto sul tango italiano
- Gorni Kramer e i suoi solisti in Argentina: Mal tiempo
- Dimitri Priano: lettura “Le sale da ballo si chiudono” (da La Stampa 1939)
- Ringraziamenti e saluti
- Luca e Rocco: Milonga Nocturna
A descubrir el tango Argentino – Diciembre 2018
En esta transmisiòn: |
- Sigla y saludos
- Presentación de Luca Barrotta y Rocco di Bisceglie.
- Luca y Rocco: Romance de Barrio
- Marco Castellani: Recuerdo de Miguel Balmaceda
- Luca y Rocco: tocar para los bailarines
- Luca y Rocco: Felicia
- Davide Baroncini: la historia del tango en España
- Ramoncita Rovira: Fumando espero (1925)
- Marcelo Castelo: la llegada del tango al exterior (1)
- Luca y rocco: Gallo ciego
- Marcelo Castelo: la llegada del tango al exterior (2)
- Diego Munilla: Bartòlo (1905)
- Franco Finocchiaro: la "revolución" de De Caro.
- Luca y Rocco: Proyectos para el futuro.
- Luca y Rocco: Walzer des despedidas.
- Nuestro próximo proyecto sobre el tango italiano.
- Gorni Kramer y sus solistas en Argentina: Mal tiempo
- Dimitri Priano: leyendo "Los salones de baile se están cerrando" (de La Stampa 1939)
- Agradecimientos y saludos
- Luca y Rocco: Milonga Nocturna
Luca Barrotta comenzó a estudiar piano en 1992, a la edad de 10 años.
En 1999 comenzó el estudio de acordeón con el maestro Admir Shkurtaj.
En 2001 se trasladó a Turín, donde continuó su actividad artística en diversas realidades como músico y arreglista colaborando con Allegra Brigata Bodhran (folk contemporáneo), Massimo Donno (compositor), Davide Berardi (compositor), Alberto Bertoli (cantautor, hijo de Pierangelo Bertoli), FramMenti Salentine (música tradicional salentina), In.Con.Tra.Da. (músicas del mundo), Brigada Balon (composición).
En 2015 comenzó el estudio de Bandoneòn (bisonoro) con el maestro Francesco Bruno.
En 2017 continuó sus estudios participando en la III Masterclass internacional de bandoneòn con el maestro Juanjo Mosalini.
En el mismo año comenzó el curso gratuito de dos años de interpretación y práctica estilística del tango, dirigido por M ° Gianni Iorio, en el Conservatorio María Luisa D'Annunzio en Pescara.
Durante años, en paralelo con la actividad del concierto, se ocupa de la restauración y afinación de instrumentos musicales de lengüeta libre (bandoneònes, acordeón).
Rocco Di Bisceglie, un guitarrista multifacético, se dedica a diferentes campos musicales y colabora con compañías de teatro en Turín.
Después del Diploma de Guitarra en el Conservatorio "N.Piccinni" de Bari, formó parte de la Orquesta "Chitarre" de Manuel De Falla y actuó como solista y en música de cámara, pasando del clásico al popular.
En Turín asistió a la escuela "Centro Jazz" bajo la guía del Maestro Matteo Negrin y estudió composición con el Maestro S. Maccagno. Es el fundador del proyecto musical "Duo dans le Vent", con quien ha participado en festivales nacionales e internacionales.
En 1999 comenzó el estudio de acordeón con el maestro Admir Shkurtaj.
En 2001 se trasladó a Turín, donde continuó su actividad artística en diversas realidades como músico y arreglista colaborando con Allegra Brigata Bodhran (folk contemporáneo), Massimo Donno (compositor), Davide Berardi (compositor), Alberto Bertoli (cantautor, hijo de Pierangelo Bertoli), FramMenti Salentine (música tradicional salentina), In.Con.Tra.Da. (músicas del mundo), Brigada Balon (composición).
En 2015 comenzó el estudio de Bandoneòn (bisonoro) con el maestro Francesco Bruno.
En 2017 continuó sus estudios participando en la III Masterclass internacional de bandoneòn con el maestro Juanjo Mosalini.
En el mismo año comenzó el curso gratuito de dos años de interpretación y práctica estilística del tango, dirigido por M ° Gianni Iorio, en el Conservatorio María Luisa D'Annunzio en Pescara.
Durante años, en paralelo con la actividad del concierto, se ocupa de la restauración y afinación de instrumentos musicales de lengüeta libre (bandoneònes, acordeón).
Rocco Di Bisceglie, un guitarrista multifacético, se dedica a diferentes campos musicales y colabora con compañías de teatro en Turín.
Después del Diploma de Guitarra en el Conservatorio "N.Piccinni" de Bari, formó parte de la Orquesta "Chitarre" de Manuel De Falla y actuó como solista y en música de cámara, pasando del clásico al popular.
En Turín asistió a la escuela "Centro Jazz" bajo la guía del Maestro Matteo Negrin y estudió composición con el Maestro S. Maccagno. Es el fundador del proyecto musical "Duo dans le Vent", con quien ha participado en festivales nacionales e internacionales.
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